Crowdfunding Italia: CrowdFundMe acquista il 51% di Trusters - Borsa&Finanza (2024)

  • Giulia Schiro
  • 24/06/2022

Crowdfunding Italia: CrowdFundMe acquista il 51% di Trusters - Borsa&Finanza (2)

Prima grande aggregazione nel crowdfunding italiano: CrowdFundMe ha annunciato l’accordo per acquisire il 51% di Trusters, leader del lending crowdfunding immobiliare peer-to-peer, con un focus specifico sul real estate. Dall’unione nasce un nuovo gruppo da più di 109,2 milioni di euro di raccolta e 50.000 investimenti. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del 2022.

Questo matrimonio nel crowdfunding italiano unisce due delle maggiori piattaforme del settore e permetterà agli investitori di accedere a un’ampia offerta di prodotti per la costruzione di portafogli diversificati. Mediante l’acquisizione di Trusters CrowdFundMe potrà infatti unire, alla sua già variegata offerta di Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding, minibond e Lending Crowdfunding, un comprovato know-how verticalizzato sul settore immobiliare. Quest’ultimo è un mercato particolarmente dinamico e dalle grandi potenzialità, soprattutto nell’attuale periodo storico: il settore del Real Estate Crowdfunding italiano nel 2021 ha registrato un valore pari a 99 milioni di euro contro i 65 milioni del 2020 (+52,3%), come emerge dai dati dell’osservatorio Crowdfundingbuzz.

In esclusiva ai microfoni di Borsa&Finanza, Tommaso Baldissera Pacchetti, Presidente e Amministratore Delegato di CrowdFundMe, ha commentato:

“Siamo orgogliosi di concretizzare la prima aggregazione del settore crowdfunding, che unirà per gli investitori il rendimento cedolare tipico di Trusters con il rendimento da vendite in aumento di capitale tipico di CrowdFundMe. L’acquisizione di Trusters rappresenta una conferma della nostra capacità di continuare a crescere anche per vie esogene. Si va a creare un gruppo da 109,2 milioni, 50.000 investimenti e circa 15.000 investitori. Gli investitori hanno così un’ulteriore possibilità per diversificare il portafoglio con il Lending Crowdfunding e con progetti immobiliari che vertono su orizzonti temporali precisi in termini di ritorno economico. Alle imprese, invece, offriamo una gamma completa di strumenti per finanziarsi e accelerare il proprio cammino di espansione. Dal punto di vista finanziario, l’operazione non peserà sulle casse della società perché verrà fatto un aumento di capitale carta contro carta e non peserà nemmeno sul bilancio e sull’Ebitda perché Trusters è una realtà avviata e non più una start-up. Fare squadra con Trusters, in particolare con il suo AD Andrea Maffi, permetterà di consolidare le nostre competenze nel real estate che, altrimenti, avrebbero richiesto troppo tempo per essere rafforzate, facendo perdere opportunità preziose per gli investitori. Operazioni di consolidamento come questa aiutano il mercato a crescere, aiutando gli investitori a conoscere il crowdinvesting e i suoi strumenti finanziari, offrendo nuove opportunità d’investimento. In quest’ottica ben vengano operazioni analoghe poiché vi è ancora un enorme margine di crescita in questo mercato. Questa operazione arriva in una fase di forte crescita e consolidamento dell’equity crowdfunding, e punta a offrire un ventaglio sempre più ampio di prodotti fintech di breve termine ai nostri investitori per diversificare la customer base“.

Trusters: la dichiarazione dell’amministratore delegato

Andrea Maffi, Amministratore Delegato di Trusters, ha così commentato l’operazione: “L’acquisizione di CrowdFundMe è la naturale conseguenza del nostro impegno e della nostra volontà di proseguire con una crescita strutturata, oculata e di qualità, per affermarci nel Crowdinvesting in modo pregnante, come player di riferimento non solo nel settore degli investimenti immobiliari. Grazie a questo importante e strategico accordo con CrowdFundMe, leader nell’equity crowdfunding a sostegno di imprese e startup, siamo in grado di offrire un ampliato e qualificato pacchetto di servizi caratterizzato da nuove opportunità di diversificazione finanziaria. Infine questa importante operazione ci permette non solo di ottimizzare i servizi offerti per rispondere compiutamente alle variegate necessità di finanziamento/investimento, ma anche di rafforzare, grazie alla messa in comune delle rispettive eccellenze, la struttura organizzativa-operativa e il posizionamento e di affrontare con approccio sinergico e performante le sfide del mercato non solo locale, ma anche internazionale”.

I dettagli dell’operazione

L’acquisizione avverrà mediante conferimento da parte dei Soci Venditori delle quote da ciascuno detenute in Trusters a integrale liberazione di un aumento di capitale deliberato da CrowdFundMe (“Aumento di Capitale”), con esclusione del diritto di opzione per un importo pari a Euro 3.473.291,20, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di massime n. 284.696 azioni CrowdFundMe a un prezzo di emissione pari a Euro 12,20 per azione, riservato alla sottoscrizione da parte dei Soci Venditori (mediante conferimento del 51% del capitale sociale) e degli altri soci di Trusters (per il restante circa 18,47% del capitale sociale). L’Aumento di Capitale potrà, infatti, essere sottoscritto da tutti i soci di Trusters che intenderanno esercitare i diritti previsti dallo statuto sociale di Trusters, con la possibilità che CrowdFundMe potrà venire a detenere una partecipazione complessiva pari a circa il 69%. L’Aumento di Capitale sarà effettuato sulla base della valutazione delle quote di Trusters redatta da un esperto indipendente. Si prevede che l’assemblea straordinaria verrà convocata per deliberare l’Aumento di Capitale entro il mese di settembre 2022. All’esito del perfezionamento dell’operazione, Digitech S.r.l. manterrà nel capitale sociale di Trusters una quota pari complessivamente al 30,53% del capitale sociale della stessa (“Partecipazione Residua Digitech”). A tal proposito è previsto che CrowdFundMe e Digitech S.r.l. sottoscrivano un patto parasociale avente ad oggetto le regole di circolazione delle partecipazioni di Trusters e le regole di governance della stessa, tra le quali il diritto di Digitech S.r.l. di nominare il presidente del Collegio Sindacale di Digitech S.r.l..

CrowdFundMe ha inoltre un’opzione, esercitabile nell’anno 2026 e all’esito dell’approvazione del bilancio di esercizio 2025 di Trusters, per poter acquisire la Partecipazione Residua Digitech a un prezzo che verrà determinato sulla base del raggiungimento di determinati obiettivi reddituali di Trusters. Parimenti sarà assegnata a Digitech S.r.l. un’opzione di vendita (put) per le stesse quote sociali e alle medesime condizioni economiche, esercitabile al mancato raggiungimento di determinate soglie del valore della produzione. È previsto, inoltre, che Laura Maffi e Digitech S.r.l. assumano degli impegni di lock up per un periodo di 24 mesi dalla data del closing (“Periodo di Lock Up”) in relazione al 90% delle azioni di CrowdFundMe sottoscritte dagli stessi. Nell’ambito dell’operazione è previsto che Andrea Maffi venga riconfermato quale Amministratore Delegato della Società. È previsto che il Consiglio di Amministrazione di Trusters sia composto da ulteriori 2 membri che saranno nominati da CrowdFundMe.

CrowdFundMe e Trusters: chi sono i due protagonisti

Trusters è una startup innovativa fondata da Andrea e Laura Maffi specializzata nel Lending Crowdfunding immobiliare peer-to-peer. La piattaforma offre diverse opportunità di investimento distinte per target, natura dell’operazione, durata, tempistica di rimborso, grado di rischio e ROI, che permettono alle società immobiliari di raccogliere finanziamenti, e agli investitori di partecipare a operazioni Real Estate e ricevere un rimborso (o monorata o multirata). Nel 2021, Trusters ha registrato un fatturato pari a 620.537 euro, in crescita del +855% rispetto a 72.691 euro al 31 dicembre 2020. Sempre nel 2021, la società ha registrato una Posizione Finanziaria Netta cash positive pari a +27.788 euro.

CrowdFundMe è invece una delle principali piattaforme italiane di Crowdinvesting ed è il primo portale (e l’unico, dato che i principali competitors Opstart, Mamacrowd e BacktoWork non sono quotati) a essersi quotato nella storia di Piazza Affari nel marzo 2019, oltre che la prima fintech (dopo qualche settimana ci sarebbe stata Nexi). La società, oggi una PMI Innovativa con sede a Milano, è stata fondata nel 2013. L’anno di piena operatività sul mercato, tuttavia, è il 2016. Il portale offre la possibilità di investire in società non quotate, accuratamente selezionate tra quelle che presentano il maggiore potenziale di crescita. Gli investitori, sia retail che istituzionali, hanno così l’occasione di diversificare il proprio portafoglio investendo in asset non quotati. CrowdFundMe, a partire da maggio 2020, è stata autorizzata da Consob al collocamento dei minibond, potendo così offrire anche strumenti fixed income. La società, inoltre, è entrata nel registro dei listing sponsor di ExtraMOT Pro3, il segmento obbligazionario di Borsa Italiana dedicato alle società non quotate per emissioni fino a 50 milioni di euro ciascuna. CrowdFundMe può quindi non solo emettere titoli di debito (mercato primario) ma anche quotarli e seguire l’emittente per tutta la durata dello strumento (mercato secondario). Negli anni, con un percorso che ha portato la raccolta da 100-150 mila euro del 2016 a una raccolta media per campagna di 700 mila euro nel 2021, ha accompagnato alla quotazione a Piazza Affari le aziende CleanBnb (portale di affitti brevi), Innovative-RFK (holding industriale), TrenDevice (marketplace di device elettronici rigenerati), Glass To Power (realizza vetri isolanti fotovoltaici trasparenti) e “incubato” realtà come Winelivery, il delivery di bevande, DeepSpeed, innovativo motore jet elettrico navale, o Snowit, app dedicata ai servizi per chi ama gli sport invernali.

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FAQs

Quanto vale il crowdfunding in Italia? ›

Il valore del crowdfunding in Italia

Secondo l'Osservatorio Entrepreneurship Finance & Economy del Politecnico di Milano (luglio 2023), in Italia sono stati raccolti oltre 300 milioni di Euro grazie a campagne di raccolta fondi.

Qual è il modello di crowdfunding adottato in Italia? ›

L'Italia è invece il primo Paese in Europa ad essersi dotato di una normativa specifica e organica relativa al solo equity crowdfunding. È noto come il tessuto produttivo italiano sia fondato sulle piccole imprese.

Quali sono le migliori piattaforme di crowdfunding? ›

Quali sono le migliori piattaforme di crowdfunding?
  • 1caffè.org. 1caffè è una piattaforma di donation crowdfunding ispirata all'idea del caffè sospeso. ...
  • BuonaCausa. ...
  • Qual è la piattaforma di crowdfunding più visitata? ...
  • Kickstarter. ...
  • Indiegogo. ...
  • Opstart. ...
  • Piattaforme crowdfunding reward based: Eppela. ...
  • Ecomill.
Jan 16, 2024

Quali sono i rischi del crowdfunding? ›

L'investitore, a sua volta, può incorrere in rischi di frode, quali, a titolo esemplificativo, furto d'identità, falso in bilancio, riciclaggio, violazione della privacy, etc., legate all'equity crowdfunding e, in particolare, alle modalità di utilizzo e di gestione dei fondi raccolti tramite le piattaforme web.

Come funziona il crowdfunding in Italia? ›

Il donation crowdfunding prevede la donazione di piccoli importi per contribuire al finanziamento di progetti culturali o sociali (senza ricevere alcun compenso); nel reward crowdfunding, invece, i donatori ottengono una ricompensa in beni o servizi il cui valore non è necessariamente correlato all'importo versato.

Come viene tassato il crowdfunding? ›

Dichiarazione dei Redditi e Lending Crowdfunding

Dovrai pagare una tassa del 26% sugli interessi accumulati. Build Lenders agisce come intermediario di pagamento e quindi non può trattenere la tassa per te. Questi importi devono essere inclusi nel quadro RW della tua dichiarazione dei redditi.

Qual è la piattaforma di crowdfunding più visitata? ›

Il settore è in continua crescita e Kickstarter, la principale piattaforma di finanziamento al mondo, ha da poco superato i 4 miliardi di dollari raccolti su 159.700 progetti (date un'occhiata alle statistiche).

Chi può fare crowdfunding in Italia? ›

Per quanto riguarda le persone fisiche, i soggetti che richiedono un finanziamento tramite lending crowdfunding devono essere maggiorenni, avere un reddito dimostrabile e non avere precedenti gravi di insolvenza. Ogni portale poi può avere proprie regole aggiuntive.

Come guadagnano i siti di crowdfunding? ›

Crowdfunding, come si guadagna? Il guadagno che puoi ottenere dipende dal tipo di crowdfunding a cui hai aderito: nel caso del lending crowdfunding, come il peer to peer di cui ti abbiamo parlato prima, il profitto è dato dal tasso di interesse che i debitori pagano a chi ha prestato loro i soldi.

Quanto si può guadagnare con crowdfunding? ›

Attualmente i guadagni proposti variano dal 9 al 12% annuo. Ma molto dipende dal tipo di progetto proposto e ovviamente dalla sua durata. Per approfondire il tema leggi questo articolo su come guadagnare con gli immobili e con il lending crowdfunding.

Quante piattaforme di crowdfunding ci sono in Italia? ›

Al 30 novembre 2020, in Italia si contano 44 piattaforme di Equity Crowdfunding autorizzate da Consob. Quasi tutte le piattaforme sono generaliste mentre alcune si sono focalizzate nel verticale del crowdfunding immobiliare.

Quanto si guadagna con il crowdfunding? ›

Nel caso del lending crowdfunding immobiliare i tassi di interesse medi sono del 9%, ma possono essere compresi tra il 6% ed il 12% a seconda delle specifiche del progetto a cui si aderisce. I tempi per riscuotere i guadagni sono generalmente di 6 - 18 medi.

Quali sono le differenze tra fundraising e crowdfunding? ›

Mentre, come abbiamo detto, il fundraising presenta mission di tipo sociale e spesso durature nel tempo come, purtroppo, le problematiche che intendono risolvere, il crowdfunding rappresenta una raccolta fondi più dinamica e saltuaria.

Chi investe nel crowdfunding? ›

Chi può raccogliere capitali sui portali di Equity Crowdfunding. Si tratta di quelle aziende che hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro e/o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro e, al contempo e in entrambi i casi, un numero di occupati inferiore a 250.

Quanto investire nel crowdfunding? ›

Consob attualmente stabilisce come investimento minimo in una campagna di equity una somma pari a 250€. Tale investimento minimo, molto accessibile e dunque democratico, può però essere alzato a discrezione delle singole startup o PMI, che possono stabilire un minimo più alto se lo ritengono necessario.

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